lunedì 27 settembre 2010

Legge di Attrazione

Immagine di h.koppdelaney
La Legge di Attrazione e' una delle leggi naturali secondo cui funziona l'universo.

E' una legge ben precisa, come la legge di gravita' quindi funziona e basta, indipendentemente dal fatto che qualcuno ne sia consapevole o meno. Il vantaggio nell'esserne consapevoli e' che possiamo sfruttarne i benefici ed evitarne gli effetti collaterali.

In ogni aspetto dell'esistenza infatti, se conosciamo un determinato fenomeno possiamo in qualche modo ricavarne del valore.

La Legge di Attrazione dice che i pensieri e le senzazioni che proviamo emettono nell'ambiente circostante una certa vibrazione che attirerà contesti, persone e situazioni simili ad essa.



Questo meccanismo e' ampiamente comprovato anche dalla fisica quantistica in quanto tutta la materia, nei suoi diversi stati, non e' altro che energia a differenti livelli di vibrazione e livelli di vibrazione simili risuonano tra di loro aggregandosi e piu' si aggregano e piu' risuonano, sinergicamente ed esponenzialmente. Questo vale in entrambe le direzioni, sia per quanto riguarda vibrazioni basse, pesanti, negative che per quelle alte, leggere, positive.



L'uomo "non vede al di la' del proprio naso" perche' senza Consapevolezza e Ricordo di Se' e' costantemente preda di emozioni negative e reazioni meccaniche all'ambiente esterno, il fatto e' talmente banale che e' quasi sconcertante non esserne consapevoli, ma questo e' il risultato della prigione della mente.

Una delle principali caratteristiche dell'essere umano, caratteristica che lo ha portato ad essere (quasi) in cima alla catena alimentare e ad avere (quasi) il dominio del pianeta e' quella di adattarsi. Tutto cambia, dicono da millenni Lao Tzu in Cina come Eraclito in Grecia, quindi chi si adatta al cambiamento sopravvive, il resto viene spazzato via dai cicli della natura senza nessuna questione morale. Se sai che ti devi muovere sulla terra ferma vanno bene un paio di scarpe, una bicicletta oppure un'automobile, ma se vuoi muoverti nell'acqua una barca forse dara' risultati migliori di una bicicletta. E non c'e' nulla di sbagliato o di immorale in questo, se prendi una bicicletta per attraversare un fiume avrai probabilmente dei problemi ma questi problemi saranno causati esclusivamente da ignoranza, quindi da mancanza di informazione.

L'uomo e' un animale sociale ed il contesto in cui una persona e' inserita ne influenza enormemente il comportamento.

Tutta la nostra personalita' e' infatti un aggregato di diverse mini-identita' che ci siamo costruiti fin dalla nascita e che continuiamo ad alimentare sulla base di reazioni a stimoli esterni ed imitazione.

Quindi scegliendo il contesto in cui decidiamo di vivere di fatto stiamo programmando il nostro futuro perche' attrarremo situazioni e persone simili a quel contesto che andranno a costruire la nostra situazione esistenziale di domani.

Chi riesce a comprendere questo meccanismo capisce che  in questo modo e' possibile trasformare gradualmente le probabilita' in possibilita' riuscendo quindi piano piano, passo dopo passo, a realizzare i propri sogni.

La' fuori non esiste un "esterno" perche' tutto e' uno e non c'e' separazione, ma se proprio vogliamo identificarlo, potremmo dire che ognuno, dal proprio punto di vista e' il centro dell'universo e che l'esterno in realta' e' semplicemente uno specchio: otteniamo esattamente quello che immettiamo.

Per fare in modo che la legge di attrazione funzioni non basta considerare il fenomeno da un punto di vista mentale o intellettuale ma e' necessario vibrare con tutto il proprio essere o come dicono gli antichi saggi di tutte le tradizioni di ricerca interiore,  e' necessario spostare il proprio centro di Consapevolezza dalla mente al Cuore, e non si tratta di "sentimentalismo" ma di un vero e proprio lavoro su di un centro energetico sottile ben preciso.

Per arrivare a sperimentare questo stato, una delle importanti chiavi e' il lavoro con la Presenza.

giovedì 16 settembre 2010

La paura di Cambiare

Immagine di h.koppdelaney
L'abitudinarieta' e' l'espressione di un sistema di idee e comportamenti automatici che ci tengono in catene, una prigione invisibile che ci siamo costruiti da soli.

Attraverso il giudizio, che e' uno dei principali guardiani della prigione, giudichiamo noi stessi e gli altri e rafforziamo le nostre catene, come un gregge di pecore che non ha nemmeno bisogno del cane pastore perche' le pecore si osservano ossessivamente una con l'altra ed al minimo segno di cambiamento la pecora nera di turno viene eliminata dal gregge oppure riconvertita e poi parzialmente riaccettata attraverso qualche altra illusione.

Questo sistema di controllo automatico e meccanico operato dalla mente egoica e' la paralisi della creativita' e della virtu'. E' la principale zavorra che ostacola l'uomo nel divenire l'espressione di una divinita' in carne ed ossa e che puo' manifestare ed esprimere tutte le proprie meravigliose potenzialita'.

Nella storia alcuni ce l'hanno fatta, sono riusciti ad accedere alle risposte ultime e di conseguenza hanno apportato all'umanita' tesori preziosissimi: grandi artisti, scienziati, filosofi, ricercatori del Se' sono riusciti ad esprimere il vero potenziale della loro natura e non solo il 5 o 10% delle funzioni automatiche del comune uomo che dorme anche se sembra sveglio.

Come hanno fatto? Sono andati oltre la prigione della mente. Hanno spezzato le catene. Sono diventati dei mezzi attraverso cui l'universo infinito e meraviglioso puo' incanalare e manifestare le proprie potenzialita'. Si sono messi al servizio dell'Uno.

Piu' ti metti al servizio, piu' l'universo ti usera' nell'espressione della creativita'.
Piu' cerchi di prendere e di tenere ... meno avrai.

Per citare una delle mie guide spirituali, il caro Osho, il nostro vero Se' e' come un diamante che risplende di luce virtuosa e unica, ma intorno a questo diamante c'e' una crosta, che potremmo definire come personalita' o ego che non permette al diamante di risplendere. La personalita' e' un sistema di difesa che ci siamo costruiti fin dalla nascita sulla base di reazioni agli stimoli esterni. Questo sistema di reazioni non e' sbagliato di per se' stesso, ha un suo perche' ma esso va' compreso e trasceso, bisogna andare oltre, liberarsi dalla identificazione con esso e tenerlo in considerazione esterna unicamente come un utile strumento ma nulla di piu'. E' necessario attraversarlo nella sua totalita' ed uscire dall'altra parte.

Come il bozzolo che il bruco utilizza per diventare una farfalla e' necessario in una certa fase, ma poi va' abbandonato, trasceso. Il principale errore dell'uomo e' quello di essersi identificato con il bozzolo e di rimanere fermo in questo stato di sonno, quindi di non essere piu' ne' bruco ne' farfalla.

Gli strumenti per liberarsi dell'ego sono la comprensione, l'accettazione e l'amore perche' non si puo' combattere il fuoco con il fuoco, non si possono vincere  i propri demoni interiori con la violenza e il diniego ma sono necessarie disciplina, fermezza e compassione, per questo in tutte le scuole di Ricerca del Se' si parla di Guerriero Interiore o di Guerriero di Pace.

Quindi tutte le nostre paure in realta' sono riconducibili ad un'unica paura, la paura dell'ego di essere scoperto e messo da parte, la paura di un sistema artificiale che non ci appartiene ma che come un parassita ci tiene in catene.

Se vuoi risvegliarti, germogliare e risplendere cerca la diversita' nella tua vita, affrontala e goditela con coraggio e comincia subito, cogli l'attimo qui e ora, Guerriero.

“Qualunque cosa tu possa fare o sognare cominciala.
L'audacia porta con sè il genio, la magia e la forza.
Comincia subito. ”
-Johann Wolfgang Goethe





“Come possiamo ... tenere nascosta .... la nostra intesa.
Ed e' in certi sguardi ... che si intravede l'infinito.
Tutto l'universo obbedisce all'amore.
Come ... puoi tenere .... nascosto un amore ... ed e' cosi' 
... che ci trattiene .... nelle sue catene.
Tutto l'universo obbedisce all'amore.”
-Da “Tutto l'universo Obbedisce all'Amore” 
di Franco Battiato e Carmen Consoli.

sabato 11 settembre 2010

La verita' sulla Soya: il buono, il brutto e il cattivo

 Immagine di FotoosVanRobin
Aticolo di Jo Rowkins, di professione Nutrizionista e Consulente per Salute e Benessere, traduzione in Italiano a cura di Fabio Pedrazzoli.

I dottori sono assolutamente confusi dall'argomento, molti consulenti sulla salute hanno vedute differenti e troverai articoli che ne tessono le lodi ed altri assolutamente contrari. 

Andiamo quindi ad analizzare i fatti riguardo alla Soya.

Nelle culture Orientali i cibi derivati dalla soya sono tradizionalmente mangiati nella forma fermentata, come nel caso di miso, tempeh e natto, essendo in questo modo semplici da digerire.

Fino alla scoperta delle tecniche di fermentazione che risale alla Dinastia Chao (1134-246 AC), i fagioli di soya non venivano usati come cibo. Venivano infatti impiegati, per via di processi correlati con la struttura delle radici, come coltivazione a rotazione per arricchire il terreno di azoto.


Il Buono

Isoflavoni e prevenzione del cancro. Due sostanze, genistina e diadzeina sono isoflavoni presenti nei fagioli di soya. Queste sostanze sono inattive e inutilizzabili a meno che non ci sia stata fermentazione, tramite cui vengono trasformate nella loro forma attiva genistina e diadzeina delle quali sono dimostrate le proprieta' di protezione contro il cancro.

La fermetazione degli isoflavoni puo' avvenire nel tratto digestivo umano attraverso l'azione di batteri simbiotici. Una salutare flora batterica intestinale e' necessaria per un equilibrato metabolismo ormonale ed e' cruciale se si utilizza la soya come agente per il riequilibrio ormonale in campo terapeutico.

Gli isoflavoni possono effettivamente aiutare a bilanciare gli estrogeni senza effetti collaterali.

La soya contribuisce alla salute delle ossa e puo' ridurre il rischio di osteoporosi nelle donne in menopausa.  Il gentile effetto estrogeno-simile aiuta a controllare I sintomi della menopausa come come le vampate di calore.

I fitosteroli nella soya abbassano il colesterolo e contribuiscono nella prevenzione di problemi cardiovascolariLa soya e' una proteina completa, contiene tutti e otto gli aminoacidi essenziali ed e' una buona fonte di vitamine e minerali.

 
Il Brutto

Il latte di soya e le proteine della soya sono fabbricati in larghe vasche di alluminio e sono lavati con acidi, avendo come risultato un prodotto finito contaminato con questo metallo non propriamente amichevole per la salute, che e' stato provato essere correlato con varie patologie come ad esempio l'Alzheimer. 

Dopo il lavaggio acido i prodotti vengono di nuovo trattati con soluzioni alcalinizzanti per neutralizzarne il ph. L'alta temperatura di questi processi ne denatura le proteineNitrati, sostanze diffusamente conosciute come cancerogene, si formano durante l'asciugatura spray delle proteine in polvere, che sono usate come base in molti cibi, compresi quelli per neonati.


Il Cattivo

La soya contiene potenti inibitori enzimatici che bloccano l'azione della tripsina nell'organismo, necessaria per la digestione delle proteine

Contiene inoltre acido fitico, una sostanza che ostacola l'assimilazione di calcio, magnesio, ferro, zinco e rame nel tratto digestivo. L'unico modo di neutralizzare questa sostanza e' attraverso la fermentazione

Troppa soya agisce come goitrogeno e si ripercuote in un abbassamento delle funzioni della tiroide

La maggior parte dei prodotti derivati dalla soya sono geneticamente modificati e contaminati con pesticidi, essendo la soya una delle coltivazioni piu' trattate con pesticidi spray sul pianeta.


Ballando tra pro ed contro ...

Generalmente in occidente la gente tende a super-consumare la soya come tentativo di alternativa per alimenti che sono stati considerati non benefici come il latte di mucca. Il risultato di questo e' che ora la soya e' nei primi dieci cibi che provocano allergie, principalmente per via del fatto che la grande industria degli alimentari ne utilizzano delle forme processate per preparare cibi preconfezionati.

Ingredienti derivati dalla soya possone essere trovati in ogni tipo di cibo come in pane, cereali per colazione, condimenti vari e molti altri. La soya di per se stessa non e' un alimento “cattivo”. Ci sono molte considerazioni riguardo all'uso che se ne puo' fare e ancora di piu' riguardo alla provenienza.

Il mio consiglio e' quello di alimentarsi solo con soya di provenienza biologica, e dove possibile nella versione fermentata. Il latte di soya e' meglio evitarlo o prenderlo in piccole dosi e di certo non quotidianamente. Non dovrebbe essere dato ai bambini con regolarita' perche' potrebbe interferire con il loro sviluppo ormonale. Ci sono molti altri latti da provare come quelli di avena, mandorla e riso, oppure si puo' produrre il proprio latte con diversi tipi di semi e noci.

Quindi evita il cibo raffinato e goditi la soya nella sua forma naturale e con moderazione. Aumenta l'apporto di altri cibi fermentati come il kefir o lo yoghurt naturale per fornire al tuo organismo I batteri amici e benefici necessari per la conversione degli isoflavoni oppure prendi regolarmente dei supplementi probiotici.

sabato 4 settembre 2010

Presenza

Immagine di h.koppdelaney
Normalmente l'essere umano, quando pensa di essere sveglio, in realta' nella stragrande maggioranza dei casi non lo e' affatto,  sta solo dormendo ad un altro livello di coscienza.

Come esiste una differenza tra il sonno ed il normale stato di veglia, allo stesso modo potremmo dire che esiste un altro livello tra la normale veglia e la Presenza.

L'uomo non presente e' in realta' uno schiavo che vive reagendo solo per riflesso, di fatto reagisce agli stimoli esistenziali come un cane pavloviano e non agisce mai come mezzo che indirizza e manifesta la vera azione creativa dell'universo.

Per cessare di essere degli schiavi e' necessario evadere dalla prigionia, ma per evadere dalla prigionia e' necessario essere consapevoli di vivere all'interno di una prigione, anche perche' l'evasione spesso non e' cosi' semplice e bisogna avere la voglia di lavorarci parecchio sopra. :)

Il problema e' che la prigione della mente e' talmente ben organizzata da sembrare quasi invisibile. Quasi, ma non del tutto. Proprio come nel film Matrix, esiste una via di uscita ma questa non puo' essere spiegata a parole, va' sperimentata di persona.

Cosa sia la Presenza non puo' essere quindi spiegato solo a parole ma bisogna anche provare ad esercitarsi nella pratica per capirlo.

Le parole e le spiegazioni aiutano, come un cartello stradale che da delle indicazioni, ma da sole non bastano e ognuno deve percorrere la strada da se' per arrivare alla comprensione del fenomeno.

Per rendersi conto del "normale" stato di prigionia della mente in pochi minuti e' sufficiente provare ad eseguire con serieta' ed onesta' nei confronti di se stessi questo semplice esercizio:

Prova a prenderti un minuto di quiete, siediti o mettiti comodo, come se fossi al cinema, ed osserva il flusso dei tuoi pensieri cercando di non identificarti con essi.

Osservali come se osservassi le nuvole nel cielo. Un pensiero, una nuvola. Osservali senza farti trascinare da essi nel ciclo pensieri-emozioni. Osservali senza attaccamento. 
Probabilmente ti dimenticherai abbastanza subito dell'esercizio, una parte di te' arrivera' anche a pensare cose tipo "ma cosa sto facendo? dai che e' ora di smettere di perdere tempo con queste cavolate che ho cose piu' importanti da fare" ecc. ecc. ma poi, se hai deciso di fare l'esercizio con serieta' ed onesta' ti ricorderai di nuovo e ti sforzerai di dedicare questo unico minuto della tua esistenza alla cosa piu' importante della tua intera esistenza, cioe' al primo grande passo, che e' quello di vedere la prigione.

Torniamo all'esercizio, prendi coscienza che c'e' dello spazio tra un pensiero e l'altro, che c'e' del silenzio da cui tutti i pensieri originano e ritornano, proprio come nell'esempio del cielo con le nuvole i pensieri sono le nuvole ed il cielo stesso che li ospita e' il silenzio.

Ora prova a fermare il flusso dei tuoi pensieri per un po'. Ti risultera' molto difficile.

Se ti ci impegni, con un discreto sforzo potresti riuscire a fermare il flusso dei pensieri per qualche secondo, ma poi vedrai che essi riprenderanno a manifestarsi anche piu' vorticosi di prima. 

Da questo semplice esercizio emergono due sconcertanti fatti:

Il primo fatto e': se posso osservare ed impegnandomi sospendere il flusso dei miei pensieri per alcuni istanti, chi sono io veramente? Chi e' colui che osserva il flusso dei miei pensieri?

Il secondo fatto e' che, chiunque io sia, non sono in grado di controllare a mio piacimento il flusso dei miei pensieri ed in qualche modo ad un certo punto li subisco, quindi, per citare il caro Gurdjieff, se non puoi controllare la macchina, significa che sei la macchina. 

Praticare la Presenza vuol dire studiare la macchina, con lo scopo di riportare la macchina (cioe' la mente) ad essere solo uno strumento in modo da poter permettere al vero Se' di tornare a casa.

Praticare la Presenza vuol dire vivere Ricordandosi di Se', cioe' sviluppare un certo tipo di attenzione divisa rivolta verso l'esterno e verso l'interno nello stesso istante, con lo scopo di osservare il comportamento della mente da un punto "esterno alla mente stessa".

Per esempio io ora sto scrivendo, una parte di me pensa e scrive e un'altra parte di me si limita ad osservare l'uno o lo spazio in cui questa azione si sta svolgendo.

Essere presenti vuol dire quindi arrivare a controllare la propria mente in modo consapevole invece di essere posseduti meccanicamente da essa.

La mente e' uno strumento potentissimo che pero' ha preso il controllo di noi, lo strumento si e' impossessato della casa e lo scopo della pratica e' quello di risvegliare il padrone di casa, o meglio sarebbe dire di fare spazio in modo che il padrone di casa possa ritornare.

Normalmente quando impariamo a fare qualcosa di nuovo e' richiesta tutta la nostra attenzione e ci sforziamo di imparare, in quel momento non c'e' spazio nella nostra testa per il mulinare della mente ma tutto il nostro essere potremmo dire che e' concentrato nell'apprendimento. Ma non appena il cervello sviluppa le opportune sinapsi e l'azione diviene meccanica allora la Presenza non e' piu' richiesta, e la mente ricomincia a mulinare e fantasticare mentre viviamo e compiamo azioni meccaniche.
Si pensi ad esempio a quando si impara a guidare un'automobile, all'inizio uno e' completamente concentrato sulle mille azioni da compiere, i freni, l'accelleratore, il cambio, la segnaletica stradale il traffico ecc. ma dopo poco tempo si puo' tranquillamente osservare la stessa persona guidare mentre mangia un panino o usa il cellulare o discute di qualsiasi cosa con i passeggeri svolgendo le operazioni di guida in modo completamente automatico.

Questa abilita' della mente di organizzare ed automatizzare le attivita' costruendo sinapsi e' da un lato meravigliosa e non c'e' niente di male in essa, il problema e' che c'e' un rovescio della medaglia in questo da considerare: quando non stiamo compiendo uno sforzo in qualche attivita' la mente divaga creando pensieri, situazioni e persino emozioni immaginarie a catena che si autoalimentano consumando tantissima energia in pensieri ed emozioni che non appartengono al mondo reale ma solo al mondo della fantasia. 

Ad esempio quando laviamo i piatti, guidiamo la macchina, mangiamo o eseguiamo altre operazioni meccanicamente, la nostra mente comincia a pensare in modo apparentemente libero (in realta' la vera liberta' e' cosa ben diversa dalla meccanicita' della mente egoica), ed i pensieri si susseguono a ruota, auto alimentandosi e possedendo dissipando e sprecando letteralmente la nostra Attenzione e quindi la nostra Energia.

Questi pensieri sono sempre o dei ricordi del passato o delle proiezioni in situazioni immaginarie future, in quanto la mente puo' vivere solo all'interno del tempo.

Il problema e' che l'intera vita che viviamo non e' vissuta nel tempo, ma si svolge tutta sempre nell'istante presente. Quando ricordiamo qualcosa di gia' passato il ricordo avviene sempre nel momento presente, lo stiamo ricordando qui ed ora perche' l'unica cosa che esiste lungo lo scorrere della nostra intera esistenza e' sempre e solo il qui ed ora.

Mentre facciamo qualcosa, qualsiasi cosa, dovremmo anche essere coscienti del fatto che stiamo facendo quella cosa e non solo farla. Questo tipo di pratica con il tempo ci permette di iniziare ad osservare la nostra mente dall'interno e con essa tutti i nostri comportamenti meccanici che ad essa appartengono.

Lavorare con la Presenza equivale quindi a costruire le fondamenta da cui puo' iniziare la ricerca del Se'.

Una volta che si e' sperimentato cosa sia lo stato di Presenza, si puo' cominciare a lavorare con esso eseguendo determinati esercizi.

Un ottimo esercizio e' per esempio l'accorgersi di quando stiamo giudicando qualcosa , qualcuno o noi stessi, e nel momento in cui ci accorgiamo, cioe' ci svegliamo per un istante, cercare di controllare quel giudizio o almeno di non esternarlo ma limitarlo ad una azione mentale senza trasformarlo in una azione esterna. Man mano che si sperimenta ci si accorgera' di come il controllo sugli automatismi della macchina aumenti ed i vantaggi di questo sono ovvi ed immensi e ne potremmo parlare diffusamente in seguito.

Ogni scuola della Ricerca del Se' lavora in qualche modo con la Presenza, spesso possono essere tecniche diverse ma lo scopo e' il medesimo: arrivare a riconoscere e controllare la macchina.

Tra gli autori e le scuole che ampiamente descrivono questo lavoro consiglio Eckhart Tolle, Ouspensky, Gurdjieff, lo Zen e la meditazione in generale come strumento nelle sue mille forme e tecniche ed il Lavoro Alchemico proposto da Salvatore Brizzi.

C'e' anche un ottimo film documentario che merita sull'argomento: Lo Sfidante di Giulio Achilli.

Buona Presenza :)